Mandati di cattura

Ho saputo ieri dell’indagine sul conto di persone che hanno frequentato il gruppo nel recente passato e sento che non può essere ulteriormente rimandata la riflessione sulla difficoltà di emanciparsi dalla spinta a delinquere senza un innaffiamento continuo delle attività che alla delinquenza fanno da argine. Avevano smesso di frequentare il gruppo, ma lo hanno frequentato per anni e ciò non è bastato.

Se non possiamo riflettere insieme con le autorità istituzionali e strutturare con loro un piano, tanto vale chiudere il Gruppo della Trasgressione: responsabilità, rischi e frustrazioni a iosa, in cambio di quasi nulla! Ho bisogno di riflettere con le istituzioni, non per essere consolato ma per un progetto di cui possa essere verificata la consistenza

La pubblica discussione

In una pubblica discussione,  dunque anche al tavolo del Gruppo della Trasgressione, Il vincolo a esplicitare dei riconoscibili, eventualmente condivisibili, criteri di riferimento a sostegno della propria opinione risponde a un’esigenza precisa: rendere le riflessioni e le scelte il più possibile simili a un confronto scientifico invece che a una disquisizione da bar.

L’esplicitazione e il vincolo a rendere riconoscibili i propri criteri impone a chi sostiene un’idea delle astrazioni che, in quanto tali, favoriscono l’elaborazione di pensieri meno subordinati o non esclusivamente subordinati alla contingenza e, per questo, atti a spingere il soggetto verso la collettività e le sue esigenze.

Togliere alle persone (in questo caso, ai condannati) la possibilità di esprimere il proprio pensiero costituisce di certo un gravissimo attentato alla civiltà; ma è quasi altrettanto folle lasciare alle persone la facoltà di sproloquiare senza pretendere da chi parla l’esplicitazione delle categorie di riferimento, cioè una prova tangibile che il discorso che viene prodotto cercherà di tener conto delle esigenze della collettività di cui si fa parte e della cui organizzazione si beneficia.